Il nostro lavoro sul settore infanzia prosegue nell’intento di dare corpo a un progetto che va oltre i sistemi di arredo, è un progetto che deve necessariamente coinvolgere più attori, ognuno dei quali con le proprie specificità: parliamo di “continuità educativa”.
Sempre più spesso ci confrontiamo con tecnici del settore, quali pedagogisti e dirigenti scolastici, i quali sottolineano come sia importante dare continuità alle esperienze educative e didattiche, non solo dal nido alla scuola dell’infanzia ma oltre, alla scuola primaria fino alla secondaria di primo grado.
È innegabile, dati alla mano, che molti dei nuovi progetti di edilizia scolastica, nella logica di ottimizzare tempi e costi, vanno nella direzione della concentrazione delle strutture educative; quando ci dobbiamo misurare con “plessi scolastici” che tengano insieme infanzia e scuola, come non parlare di continuità educativa?
Gli stessi progettisti si trovano oggi giorno a confronto con realtà trasversali, spazi e architetture che devono necessariamente rispondere ad esigenze che sempre più stanno mutando in questa direzione; non possiamo pensare che ognuno di noi sappia fare tutto e bene, ecco la vera scommessa: condividere esperienze e idee con lo scopo di dare risposte concrete ai nostri interlocutori rispetto alle mutate esigenze delle realtà educative e didattiche.
A questo scopo stiamo incontrando persone, raccogliendo idee e suggerimenti, confrontandoci con chi a vario titolo a competenza e passione, vorremmo comporre un tavolo tecnico, una sorta di laboratorio permanente che possa fare ricerca su basi concrete.